Oggi mi è capitato di leggere queste parole e mi sono sentita pienamente d’accordo, purtroppo questa è anche la mia storia e quella di tanti altri come me:
“Capita di frequente che si arrivi molto tardi alla diagnosi di celiachia (o non vi si arrivi affatto) in quanto tendenzialmente i medici di base (ma anche i gastroenterologi) sono portati a curare i singoli sintomi anziché valutare come segnali di un quadro più complesso la compresenza di molti di essi.
Sotto l’aspetto psicologico, non riuscire mai a venire a capo delle cause dei propri malesseri, passare di cura in cura e di medico in medico, porta davvero ad un’esasperazione e ad intensi momenti di abbattimento.
La diagnosi di celiachia molte volte è vista come una vera e propria liberazione.
…
Per ogni celiaco diagnosticato correttamente, ve ne sono almeno altri sette a cui la celiachia non viene diagnosticata. Dobbiamo fare ancora molta strada, lavorando soprattutto con i pediatri per una diagnosi sempre più precoce, con i medici di base spesso mal preparati, e con i gastroenterologi ed i medici specialisti tutti, per una corretta valutazione della biopsia intestinale, ancora troppo spesso male interpretata in moltissimi casi.”
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